Purtroppo nonostante gli articoli di approfondimento per far comprendere al mondo amatoriale quali siano le reali difficoltà di chi organizza Granfondo, ancora oggi, si tende a demonizzare chi organizza, spesso accusandolo di lucrare in maniera ingiustificata sulle tasche degli amatori.

Qui qualche nostro approfondimento recente

Ovviamente noi, avendo un canale di informazione che gestisce anche eventi organizzati, parleremo sempre senza giudicare gli operati altrui, ma solo con le manifestazioni da noi seguite.

Non siamo più uno sport popolare…

Oggi purtroppo ci troviamo a dover praticare uno sport che non è più accessibile a tutti, per lo meno nel settore delle gare. La propulsione che ha avuto il mercato in questi 10 anni è stata tale che se qualche anno fa, acquistare una Mtb di alta gamma era un investimento di 4.000 euro circa, ora è più del doppio, a volte il triplo. Dietro ovviamente sono andati anche tutti gli altri settori, dall’abbigliamento, alla componentistica, fino all’integrazione sportiva. Per esempio, uno pneumatico adatto ad un evento agonistico, raramente lo troverete a meno di 60 euro.

Ne avevamo parlato con MTB Cult

C’è da dire che la Mtb non è stata l’unica ad aver subito questa impennata di costi. Principalmente tutti gli sport che dipendono nei materiali, dai paesi asiatici, hanno dovuto fare i conti con aumenti spesso ingiustificati, che appunto non giustificano la qualità del prodotto, ma che pagano un alto prezzo di spedizioni nei mercati internazionali (qui potete dare una sbirciata all’andamento dei prezzi di container nei mercati internazionali).

Come se non bastasse, anche la qualità della vita in generale si è alzata notevolmente. Mangiare, viaggiare, dormire e mantenere una casa, costa il 30-40-50% in più rispetto agli anni pre Covid. In questo trambusto di eventi però, molti appassionati sembrano avercela in particolare con chi organizza gare. Viene francamente da chiedersi il perchè e lo facciamo con un esempio molto semplice.

Nel bilancio di un Biker la quota gara incide un 3%

Supponiamo di essere degli appassionati che si vogliono confrontare sui campi di gara durante una stagione. Ecco quello che può essere un elenco di costi standard (ovviamente i prezzi rispecchiano una media):

  • Bici: 4.000 € (media gamma) – 56%
  • Affiliazione ad una società con annessa divisa € 150 – 1%
  • Abbigliamento personalizzato (scarpe, casco, accessori): 800 € – 9%
  • Visita medica + seduta biomeccanica + qualche tabella in palestra o bici € 400 – 5%
  • Spese varie di manutenzione della bici in un anno € 1000 (cambiando poche gomme, poche catene e non avendo particolari problemi) – 13%
  • Spesa per 12 Gran Fondo (Tour3Regioni + Supersix Race) € 219 + costi di trasferta che vanno in base alla zona in cui arriviamo – 2%
  • Altre gare singole (dai 20 ai 40 €) per una media di 5 gare in più sono 150 € – 1%
  • Trasferte Varie (Benzina, autostrada, 2 alloggi) – 1000 € – 13%

Noterete che in questo elenco, abbiamo delle voci molto alte che comprendono la spesa e la manutenzione del nostro mezzo da gara, mentre la spesa per un programma di gare annuale che va dai 12 eventi in su è una percentuale bassissima (il 1-2% sul totale). Considerando poi che in un evento non c’è solo la gara: c’è il ristoro, docce, lavaggio bici, pacco gara, pasta party e per i più fortunati anche i premi. La media gara del cumulativo Tour3Regioni + SUPERSIX Race, fino a gennaio è di 19 € per 11 Gran Fondo. La media sul singolo circuito di 25 € a manifestazione. Addirittura nel Caveja Bike Cup, il circuito di Cross-Country si è partiti da 13 € a prova.

Viene da riflettere a volte, su di cosa stiamo veramente parlando e farsi alcune domande se è veramemente necessario per alcuni “appassionati” continuare a denigrare l’operato di organizzatori che prima di tutto organizzano eventi per passione. Certo gli eventi più grandi, ovvero quelli che costano di più potrebbero anche avere più margini di guadagno, ma per un atleta è più importante preoccuparsi del guadagno di un organizzatore di un Sellaronda Hero piuttosto che di un povero volontario del Caveja Bike Cup, o cercare eventi organizzati bene dove la gara è solo uno dei contorni che rendono una giornata sui pedali bella e indimenticabile?