Era una domenica di trent’anni fa, ovvero l‘anno 1994, quando a Sinalunga, una società locale decise che il paese aveva bisogno di una gara in Mtb. Erano gli anni di John Tomac, Ned Overend e un giovanissimo Thomas Frischknecht assieme ad una giovanissima Paola Pezzo tra le donne. In quegli anni, la Mountain Bike prese largo anche in Italia. Si organizzò una delle prime tappe di Coppa del Mondo nell’Isola d’Elba. Sulla penisola, le Granfondo iniziarono a prendere piede. La bici in quegli anni era uno sport popolare. Comprare una Mtb era alla portata di tutti, così come partecipare agli eventi. I cronometraggi erano più che altro manuali con numeri grandi appesi al manubrio che servivano ai giudici per non incorrere in errori di classifica.

A Sinalunga, in terra senese, la voglia di andare in bicicletta era così tanta che in quell’anno nacque la Sinalunga Bike. Quell’anno, manco a farlo a posta, vinse un toscano (Fabrizio Vannucci della Cicli Viner). Curioso, si riporta sul numero di MTB Magazine dell’epoca, l’episodio vissuto da alcuni bikers colpiti da calabroni, segno della natura incontaminata ancora non abituata a Cavalli di razza, come i biker…

L’albo d’oro ufficiale parte solo dal 2002 quando a tutti gli effetti, dopo circa 10 anni, la Sinalunga Bike divenne un evento nazionale. Un appuntamento fisso di fine stagione dove la maggior parte dei professionisti si ritrovava per le ultime sgasate di stagione. Full-Dynamix, Scott…. c’erano praticamente tutti, anche Dario Acquaroli, che qui non vinse mai, ma portava con se, sempre un bel bagaglio di buon umore. C’era anche Marco Bui, che invece ha vinto due volte di fila prima che il destino provò a portarlo via in un terribile incidente, senza per fortuna riuscirci.

Col passare degli anni si sa, i tempi sono cambiati, le bici e gli eventi si sono ammodernati. Anche la Sinalunga Bike non è stata da meno. Sempre sul pezzo con nuove idee, mantenendo però la propria identità. Di tutto quello che era la Sinalunga di tanti anni fa c’è ancora una delle prime strutture intelaiate per la zona di partenza e arrivo, che il direttivo sfoggia con orgoglio ogni anno, da almeno 20 anni. Si cambiano le grafiche, gli sponsor, ma la struttura rimane, così come l’anima interiore, come quella del Donkey Bike di Sinalunga che in tutti questi anni ha visto transitare sotto quell’arrivo bici in alluminio, freni cantilever, 26 pollici, fino alle bici odierne, che costano come delle fiat Panda e ancora nessuno a capito perchè…

Allora tanti auguri Sinalunga Bike da tutti noi ai vostri primi 30 anni, perchè è anche grazie a voi se oggi amiamo pedalare in Mountain Bike…