Continuano i nostri articoli inerenti al cambiamento delle GranFondo amatoriali in questi anni. (primo articolo qui e Secondo articolo qui).

Oggi parliamo di un tema molto vicino agli atleti, ovvero le premiazioni di giornata. Negli anni d’oro delle GranFondo, le società non si facevano guardare dietro nell’erogazione di prestigiose premiazioni. Vuoi i budget più elevati, vuoi più sponsor, agli inizi degli anni 2000 era molto facile sia andare a premio che vincere anche un bel prosciutto.

Con gli anni però le cose sono cambiate. Sono cambiati appunto i budget, sono calati fisiologicamente gli sponsor perchè le gare e i canali di informazione si sono moltiplicati con l’avvento dei social, sono calati gli atleti (soprattutto nell’ultimo anno) ma non sono calate le quantità di premi.

Tante premiazioni a fronte di iscritti sempre meno presenti

Nei nostri circuiti di appartenenza ci ritroviamo con una grossa quantità di atleti premiati. Le singole prove del Caveja Bike Cup hanno all’attivo 62 premi, le Gran Fondo del Italian6Races 140 premi e nel Tour3Regioni addirittura 160 premiazioni. Per fare un confronto sugli arrivati, le gare XCO del Caveja Bike Cup hanno avuto il dal 40 al 60 % degli atleti premiati, mentre le Gran Fondo hanno viaggiato costantemente attorno ad un 30-40% senza conteggiare i circuiti dove sono previste anche le premiazioni sul percorso medio dove la percentuale salirebbe ad oltre il 55-60%.

Sono dati molto scompensati se paragonati alle affluenze medie italiane del 2022. Basti pensare che in tante altre discipline amatoriali in cui abbiamo contattato dei referenti come per esempio Motocross, Padel, Alpinismo, pallavolo, trail ecc… queste percentuali non superano l’ordine del 10% con quote di iscrizione spesso più alte della media delle Granfondo amatoriali.

Se da un lato quindi gli atleti si lamentano di un aumento delle quote di iscrizione, dall’altro si lamentano se poi le premiazioni vengono diminuite. Ma per quanto queste cose potranno viaggare ancora di pari passo?