Dopo 10 anni di attività, 12 piste create, segnaletica dedicata e indotto turistico, chiude la principale Trail Area della Valmarecchia: Talamello.

La domanda sorge spontanea: come può un paese di poche anime permettere che la principale attrazione turistica, quella che porta consumi indiretti, indotto economico e migliaia di persone ogni anno, sia abbandonata a se stessa?

E’ come se un bel giorno, gli impianti sciistici di Madonna di Campiglio non aprissero più e il paese rimanesse con poco più di 100 residenti. Ci sarebbe probabilmente una piccola rivoluzione locale. Eppure nel più piccolo entroterra riminese è successo lasciando senza speranze per chi in questi anni ha dedicato anima e corpo alla realizzazione di un progetto a costo zero per il paese.

I problemi burocratici e l’assenza dell’Ente di Talamello

Parlando con i fondatori del Talamello trail arena, i principali problemi sono stati proprio quelli burocratici. Parte delle piste infatti transitano su terreni privati e purtroppo i privati stessi, alla vista delle discese, hanno sollevato problematiche di sicurezza che sarebbero potute ricadere su di loro in caso di denuncia. Questo ha portato prima a una chiusura temporanea e poi a quella totale comunicata in questo post.

Rimane tuttavia difficile capire come l’amministrazione di Talamello non abbia cercato in tutti i modi di evitare questo abbandono che avrà un’inevitabile ricaduta turistica sull’intero territorio. Perché si parla tanto di promozione turistica e di Turismo Outdoor e poi un comprensorio completo di segnaletica come quello di Talamello non è mai stato tutelato a dovere già tempo fa?

Una ricaduta pesante per il territorio

Talamello ha ospitato per due anni consecutivi il ritiro della Nazionale Italiana di Downhill e in questi anni diversi eventi proprio sul comprensorio. Ha raggruppato attorno a se qualcosa come 30 mila passaggi annuali, con una ricaduta economica sulle attività locali e una promozione del territorio completamente gratuita. Doveva veramente andare a finire così?