E’ di ieri, 13 ottobre 2025, la notizia della Federazione Ciclistica Italiana di sospensione della convenzione con ACSI Ciclismo con il seguente comunicato visibile a questo LINK

Questo comunicato, arriva un mese dopo la comunicazione del raddoppio di quasi tutte le quote associative. Ne avevamo parlato qui (https://www.bike-advisor.it/2025/10/05/stangata-federale-si-chiedono-piu-soldi-ancora-ad-atleti-ed-organizzatori/). Un’imboscata bella e buona dunque che la FCI, senza alcuna motivazione e giustificazione ha fatto nei confronti di un ente di promozione sportiva riconosciuta dal CONI.
Una battaglia che dura da anni
Gli attriti tra Federazione ed Enti esistono ormai da tempo. Da un lato c’è la Federazione Ciclistica Italiana che detta le regole dei vari settori ciclistici, dall’altra ci sono gli Enti che promuovono le stesse discipline a costi di gestione più bassi. Il giro di tesserati è enorme con cifre a cinque zeri e, senza una motivazione plausibile, si comprende senza tanti sforzi, che il problema è prettamente economico. La legge consente agli enti di promozione sportiva di tesserare gli appassionati promuovendo la disciplina sportiva scelta. Questo è permesso dal CONI attraverso la Carta Europea dello Sport. Il problema è che ogni ente ha la propria assicurazione ed, avendo un eterogeneità di atleti, di tesserati e di eventi anni fa è stato necessario redigere apposite convenzioni. Questi accordi sono nati grazie alla sottoscrizione degli accordi tramite la Consulta Nazionale Ciclismo
La Consulta Nazionale Ciclismo
La Consulta Nazionale Ciclismo è un organismo di coordinamento previsto dallo statuto della FCI all’Art.90 e riconosciuto dal CONI, che ha lo scopo di:
- Promuovere la collaborazione tra la Federazione Ciclistica Italiana e gli Enti di Promozione Sportiva (EPS);
- Stabilire regole comuni per tesseramenti, assicurazioni, categorie e sicurezza nelle manifestazioni ciclistiche;
- Evitare sovrapposizioni di eventi e conflitti tra i vari enti;
- Riconoscere la validità dei tesseramenti incrociati (cioè un tesserato di un ente può partecipare a gare organizzate sotto l’egida di un altro, se c’è convenzione).
Gli Enti della Consulta nel 2025
Sono gli Enti di Promozione Sportiva riconosciuti dal CONI che operano nel ciclismo e fanno parte della Consulta. Tra i principali:
| Ente | Nome esteso |
|---|---|
| FCI | Federazione Ciclistica Italiana |
| ACSI | Associazione Centri Sportivi Italiani |
| CSI | Centro Sportivo Italiano |
| UISP | Unione Italiana Sport per Tutti |
| ASI | Associazioni Sportive e Sociali Italiane |
| CSI/ENDAS | Ente Nazionale Democratico di Azione Sociale |
| CSAIN | Centri Sportivi Aziendali e Industriali |
| AICS | Associazione Italiana Cultura Sport |
| LIBERTAS | Centro Nazionale Sportivo Libertas |
| US ACLI | Unione Sportiva Acli |
| OPES | Organizzazione Per l’Educazione allo Sport |
Ogni ente tesserà i propri ciclisti (agonisti e amatori); organizza gare e circuiti (granfondo, MTB, cicloturismo, ecc.); garantisce copertura assicurativa e regolamenti sportivi propri; riconosce tramite la Consulta, l’attività degli altri enti per evitare “doppioni” o conflitti di competenza.
Un danno gravissimo
Il mancato accordo è danno gravissimo per il mondo amatoriale che in questi anni già sta soffrendo l’aumento dei prezzi dei mezzi, componenti e trasferte gara. Il mancato cambio generazionale ha ristretto il bacino di utenza di un buon 50% rispetto al pre-covid e l’ultima cosa che ci serviva era una guerra tra federazioni ed enti che di fatto potrebbero decretare la fine di molte manifestazioni.
La situazione attuale
Se non si raggiungerà un accordo, in estrema sintesi da oggi in poi, un evento organizzato FCI non potrà accettare tesserati ACSI e viceversa. La soluzione ci sarebbe sia per gli atleti e per gli organizzatori. Ma per entrambi vorrebbe dire spendere soldi in più. Ecco come:
Per quanto riguarda gli atleti la soluzione sarebbe quella di sottoscrivere una tessera giornaliera assicurativa (costo FCI 20 € – Costo ACSI 10 €) oltre al costo di iscrizione della gara. Per quanto riguarda gli organizzatori, l’unica soluzione sarebbe fare la doppia affiliazione ACSI e FCI per riuscire ad avere entrambi i nuclei di tesserati.
Una scelta controcorrente
Come la si pone al momento è una scelta difficile per tutti che sicuramente contribuirà a far smettere ancora più atleti ed organizzatori che già devono combattere con bilanci, burocrazia e diatribe tra privati per i passaggi gara. Tutto ci si aspettava in questo momento, tranne una limitazione da chi lo sport è pagato per promuoverlo!
