Tappa 16 del Giro d’Italia 2025 con arrivo a San Valentino Brentonico. All’ultimo chilometro si giocano la vittoria Christian Scaroni e Lorenzo Fortunato, coppia della XDS-Astana. Fortunato, che abbiamo imparato a conoscere già nel 2021 nel suo primo anno da professionista vincere sul Monte Zoncolan, porta la maglia azzurra come miglior scalatore. Con lui Christian Scaroni (classe 1997, un anno più giovane) sta inseguendo il sogno di ogni ragazzo appassionato di ciclismo, ovvero vincere una tappa al Giro d’Italia, la più importante corsa a tappe italiana tra le più importanti al mondo. Entrambi pedalano con tutte le loro forze sugli ultimi metri di salita. Per un ragazzo di 28 anni, vedere il traguardo del Giro in testa, tra due ali di folla è una sensazione che non è descrivibile. Sembra si preparino a fare una volata, ma a circa 100 metri dal traguardo, Fortunato prende per mano il compagno di squadra e amico Scaroni e lo lascia vincere, coronando il suo sogno da bambino.
Fortunato: Una vittoria non mi cambia la vita, un’amicizia sì…”
Nelle interviste post tappa, Fortunato elogia la squadra per il lavoro fatto e alla domanda provocatoria di un giornalista che gli ha chiesto: “Non avresti potuto provare a vincere oggi?” Lui semplicemente ha risposto: “Una vittoria non mi cambia la vita, un’amicizia sì…“

Ecco che allora arriva una bella lezione di sport e di vita a tutti noi amatori che ogni domenica attacchiamo il numero al manubrio emulando i nostri campioni. Un gesto tanto semplice quanto profondo, ovvero la gratitudine e la riconoscenza di un’azione nel rispetto e nei confronti altrui. Due qualità che nel mondo moderno stanno via via scomparendo a discapito dell’apparire e della vanità sempre più accentuata nei social.
In una semplice frase di un ragazzo che pedala per lavoro, la rinuncia di una vittoria per qualcosa di più di un compenso economico o di qualche giorno di gloria è qualcosa di commovente. Una lezione al quale tutti dovremmo prendere spunto…