Il Caveja Extreme Stage è stato sverginato anche nel 2021. A concluderlo in un giorno è stato Bollini Stefano che non ha improvvisato l’impresa, ma l’ha preparata nei minimi dettagli (compresa tabella di marcia).

Un’avventura estrema in Mtb che ha potuto affrontare con grande spirito di scoperta, anche quando la fatica sembrava prendere il sopravvento. Questo è il suo racconto per Bike-Advisor.

9 agosto ore 23:00: parte la mia Avventura estrema in Mtb

Sono Stefano Bollini e sono in partenza per il mio Caveja Extreme Stage. Sono partito da Riccione in bici con mia moglie. Ho raggiunto l’Hotel Ancora a Cattolica dove ho messo il timbro di partenza per essere in sella alle ore 00:00 del 10 agosto 2021: la notte di San Lorenzo.

10 agosto ore 0:00

Imposto sul Byrton la traccia e parto, mia moglie mi accompagna fino alla foce del Conca e da lì mi immergo nella notte. La ciclabile del conca scorre veloce, la notte è calda. La prima asperità si fa subito sentire: la salita a Montefiore Conca. Corta, ripida e…buia.

Nella piazza quattro anziani fanno la veglia, mi guardano male… Ricarico l’acqua alla fontana e mi tuffo nella “Zolfatara” un luogo che è buio anche di giorno dalla fitta vegetazione.

Sono un ospite indesiderato li dentro. Sono contornato da cinghiali, un istrice e altri animali indefiniti (o forse era solo la mia immaginazione alimentata dalla paura).

Notti magice di San Lorenzo sul Monte San Lorenzo

Risalgo lentamente a Piandicastello e il paese fantasma di Castelnuovo. Un posto abbandonato, tetro, che con il buio più totale diventa a tratti ansioso… Per fortuna giunto sul crinale, fuori dalla vegetazione, le stelle mi circondano e un po’ di brezza mi conforta. La vista del cielo è sconfinata. Sono felice…

Castelnuovo in provincia di Auditore

Alle 4:30 sono seduto davanti al Bar Sport di Monte Cerignone e faccio quattro chiacchiere con un camionista. Tutti e due stiamo pensando chi è il più fuori di testa, ma nessuno ha il coraggio di dirlo all’altro…

L’alba sul Monte Carpegna: più che un’ avventura estrema in Mtb è un sogno

Risalgo per Villagrande tra rovi e perfide sassaie. La salita del Monte Carpegna è infinita, anche perchè fondamentalmente è da Cattolica che si sale costantemente. Ma il regalo più bello arriva in cima al Monte Carpegna dove Dio mi delizia di un alba spettacolare.

L’alba porta con se anche la voglia di dormire, la fatica fa il resto, ma continuo a pedalare. Le prime difficoltà del Caveja Extreme Stage si fanno sentire. La difficoltà poi non sta solo nella salita, ma anche nella discesa che non è troppo tecnica se solo la stanchezza non si facesse già sentire.

Sceso dalla Gavina – sentiero 101 del Monte Carpegna finalmente mi fermo per un bel te caldo e torta della nonna al Passo Cantoniera: sono le ore 8.

Si va verso il Monte Fumaiolo

Il tratto che mi separa dalle Balze è completamente fuori dal mondo. Infinito, poche case, tanta natura. Al passo dei Tre faggi vedo le Balze dove mi aspetta un bel piatto di pasta, birra e qualche minuto di relax: sono a circa metà strada…

Il tratto intorno al Fumaiolo è un piacere, fresco, al limite di un sogno a occhi aperti… Mi godo ogni singolo metro, compresa la lunga discesa verso Fragheto, prima di tornare tra le fiamme della Val Marecchia alla soglia dei 40 gradi.

Arriva il Passo del Trabocchetto

Il caldo è all’apice così come le mosche e i tafani, ma grazie al supporto della famiglia, all’acqua e sali che non mancano, resisto e punto deciso verso Pennabilli e raggiungo Scavolino. Questa avventura estrema in Mtb inizia a essere troppo tosta. Mi siedo in piazza con i turisti a gustare un gelato, olio alla catena e parto per l’ultima importante scalata. La più terribile, massacrante, perfida: il Passo del Trabocchetto.

Il passo del Trabocchetto al tramonto

La salita è scassata e ripida, cammino e lotto con gli insetti, poi riesco a pedalare fino al tratto conclusivo. La bici obbligatoriamente in spalla: non c’è altra soluzione. Il sentiero è impervio, ripido, da trekking piuttosto che da Mtb, ma questo è il Caveja Extreme Stage. E così dopo interminabili minuti a piedi, sbuco dal Passo del Trabocchetto. Questa volta il sole non è più perpendicolare, ma verso il tramonto all’orizzonte, con 40 chilometri ancora da percorrere.

La lunga planata verso la conquista

Scendo e salgo nei prati fino a Villagrande, attraverso il Monte Montone in sapore di Caveja xc Race e ricordo il freddo di quel giorno…

Da Monte Grimano Terme a Morciano è liscio asfalto per fortuna, perché le mani ed i piedi chiedono pietà. Alle 22 prendo la ciclabile da Morciano, il faretto mi abbandona ma rimane la fioca luce della luce frontale.

Sbuco a Porto Verde nella chiassosa riviera, che sono passate 22 ore e mezza. Parcheggio la bici davanti i tavolini dell’Hotel Ancora Bike. Mi accoglie Filippo Magnani, il promotore dell’evento. Timbro ufficiale di conclusione, video e mi bevo birra con mia moglie. Sì, ce l’ho fatta…