Siamo tutti d’accordo sul fatto che l’industria della montagna dello sci, dopo il DPCM di ieri subisca un grosso colpo soprattutto per tutti i lavoratori stagionali e i gestori che vedono tutti i guadagni sotto le Feste polverizzati.

Andare a sciare, mangiare e bere ai rifugi, rilassarsi sopra uno sdraio sono tutte cose molto belle che in una vacanza sono sacrosante e per il quale tutti speriamo almeno qualche giorno all’anno di goderne.

Ma un conto è la voglia di andare in vacanza e un conto è amare la montagna. In queste settimane ne abbiamo sentiti tanti di “amanti della montagna”, ma gli amanti della montagna (quelli veri) gli impianti di risalita li prendono di rado, loro preferiscono le proprie gambe, i ramponi, le pelli di foca e le Mtb d’estate.

Siamo convinti che la Montagna che non ha a che fare con il lato economico del mondo, trarrà solo del beneficio senza il consumismo spropositato che ogni anno va in scena sotto le feste di Natate, con file chilometriche smog, eccessi e lussi.

La montagna non è un ammasso di roccia dove sopra è permesso farci qualsiasi cosa: è silenzio, scoperta, avventura e fatica. Chi è abbastanza intelligente da capirlo o chi non è direttamente colpito a livello economico da questa scelta evita semplicemente di alimentare polemiche. Gli altri sono solo amanti di una vacanza per un bel post su Instagram.

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