I rulli ti bruciano sia fisicamente che mentalmente” (Alejandro Valverde – El Mundo) “Sono un ciclista reale, non virtuale e odio i rulli” (Peter Sagan – Instagram). Sono bastate queste due frasi a smontare settimane di convinzioni tra gli amatori, gare su Zwift e rincorsa spropositata all’acquisto di smart trainer.

Certo di casa non si può uscire e piuttosto che starsene sul divano tutto il giorno gli appassionati e soprattutto i professionisti continuano i loro allenamenti su quelle macchine infernali chiamati rulli. Si fanno gare di beneficenza, dirette social, interviste sui pedali. C’è però una bella differenza tra mantenere un minimo di condizione e continuare a fare lavori specifici. L’unica cosa certa al momento è che la nostra prima vera uscita in bicicletta sarà piena di fatica. Dimentichiamoci KOM e record per un po’… C’è però un lato degli allenamenti Indoor per qualcuno sconosciuto (molti già lo conoscono frequentando i corsi di Cycling Indoor in palestra) ma che stiamo imparando a conoscere con uno dei nostri circuiti, il Caveja Bike Cup : la musica.

E’ risaputo che l’ascolto e l’esecuzione di melodie e di suoni può influenzare lo stato psico-fisico ed avere conseguentemente effetti stimolanti sugli stati d’animo e sulle emozioni di una persona.  Naturalmente cambiando la tipologia di musica e melodia cambia di conseguenza la tipologia di stimolo.

La musica e gli effetti fisiologici nel corpo

(@fonte psicologidellosport.it)

Dal punto di vista scientifico e dai risultati raccolti in questi anni di intervento si può affermare che l’ascolto della musica interviene su molteplici meccanismi fisiologici: è in grado di influenzare l’asse ipotalamo-ipofisario ed il sistema nervoso autonomo (stesse aree cerebrali che gestiscono funzioni involontarie come il battito cardiaco e la digestione), capace di modulare una serie di risposte metaboliche; Oltre a questo, la musica innesca la produzione di endorfine ed il rilascio di dopamina nei centri neurali (la dopamina è un neurotrasmettitore che si occupa della produzione del piacere, e come tale è identificato anche come neuro-ormone che innesca la produzione di endorfine che migliora l’umore e condizionano il rilassamento).

Dal punto di vista motorio sportivo sono stati dimostrati gli effetti benefici dell’attività fisica. Ascoltare brani musicali durante l’allenamento o prima di una competizione porta a migliorare le performance in gara, poiché la musica aiuterebbe ad aumentare la velocità degli esercizi, la resistenza alla fatica, la resistenza allo sforzo e una diminuzione della percezione del dolore. Scoperte recenti hanno anche dimostrato che la musica ha un ruolo positivo nel recupero metabolico dallo stress, nella motilità gastrica e intestinale, nella riduzione del livello dell’ansia con un effetto protettivo del sistema cardiovascolare. Ciò è possibile grazie alla stimolazione della regione cerebrale incaricata alla pianificazione e nell’esecuzione dei movimenti. Grazie alle attività musicali si attivano le cortecce visive di entrambi gli emisferi cerebrali ed essa aiuta la coordinazione, la motricità del corpo e l’ascolto in quanto ritmo, melodie e brani possono avere effetti positivi anche sulla concentrazione. Questo tipo di approccio permette una maggiore consapevolezza del corpo e di sé, se utilizzata in maniera efficace. Aiuta a sviluppare la percezione e l’organizzazione temporale, la verbalizzazione e la coordinazione motoria da sviluppare durante la crescita.

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